Metodo
Ho perfezionato nel corso degli anni un Metodo, che viene di volta in volta adattato, personalizzato in base alle esigenze della singola paziente.
In questa sezione del sito voglio raccontarti con la maggiore chiarezza e semplicità possibili cosa faccio ogni giorno, come visito i miei pazienti e, soprattutto, quali benefici potrai ottenere dai trattamenti e dagli interventi che eseguo.
Dopo il colloquio telefonico in cui ti avrò chiesto alcuni dati su di te e sul tuo caso specifico, potremo fissare la prima visita.
Una volta nel mio studio ti chiederò di raccontarmi:
A quel punto ti farò accomodare sul lettino dopo averti fatto togliere il pantalone e le scarpe, e inizieremo la visita in cui valuterò attentamente le zone in cui avverti dolore.
Al termine dell’esame clinico, ti spiegherò cosa ho riscontrato, qual è la terapia che propongo e cosa possiamo aspettarci.
Si tratta di una mattina durante la quale, oltre agli esami del sangue pre-operatori e alle radiografie pre-operatorie, svolgerai un colloquio con l’anestesista e con un membro della équipe chirurgica.
Entro 2 mesi dal pre-ricovero si fissa la data dell’intervento.
Molto spesso i pazienti si rivolgono a me quando hanno già una diagnosi di un problema che richieda l’impianto di una protesi articolare o la revisione di un impianto di una protesi articolare.
Sia per l’ esperienza clinica, chirurgica e scientifica che ho maturato in questo ambito, sia per il fatto che lavoro in un centro di riferimento, ho la possibilità di eseguire approcci chirurgici che si adattano a tutte le eventualità del singolo caso, da quelli mininvasivi o con risparmio tissutale, fino ad approcci più estesi, necessari nei casi complessi e nei casi di reinterventi, laddove necessario.
Dopo l’inquadramento nella visita e la valutazione degli esami che il paziente ha eseguito, prima dell’intervento, si svolge una pianificazione pre-operatoria passando in rassegna le problematiche del paziente e quelle che potenzialmente potranno influenzare l’intervento e il suo successo.
Questo processo culmina con il planning radiologico: utilizzando un software specifico è possibile ottenere misurazioni computerizzate su apposite radiografie, che riproducono le misure reali che ritroveremo in sala operatoria. In maniera analoga, andremo a testare i vari modelli di protesi che abbiamo a disposizione, per capire quale si adatta meglio al tuo caso.
Basiamo queste scelte su dati supportati dalla letteratura scientifica relativi ai tassi di successo, e si applica lo stesso principio per i biomateriali utilizzati (titanio, ceramica, cromo-cobalto, polietilene).
Nell’ambito di questo planning, svolgeremo alcune valutazioni su parametri che riguardano la “geometria” dell’anca, come la lunghezza, ad esempio. Tutto questo serve per arrivare preparati in sala operatoria, non solo per prevedere la protesi da utilizzare, ma anche per far emergere criticità che altrimenti ci coglierebbero di sorpresa durante l’intervento.
Il posizionamento delle componenti della protesi in sala operatoria terrà conto delle tue caratteristiche anatomiche e funzionali e delle articolazioni vicine, del ginocchio e soprattutto della colonna vertebrale, che lavora insieme alla pelvi per partecipare ai movimenti dell’anca. L’intervento si svolge quasi sempre in anestesia spinale, con la durata dell’anestesia di qualche ora, in modo tale da ridurre o eliminare il dolore per il tempo necessario, e poter riprendere il movimento subito dopo l’intervento.
Il dolore viene controllato con farmaci all’inizio somministrati per via endovenosa e, nei giorni successivi, per bocca. Se vieni operato al mattino già nel pomeriggio potrai metterti in piedi per fare i primi passi con le stampelle, mentre la mattina successiva inizierai a camminare e a svolgere i primi esercizi con il fisioterapista.
Questo processo culmina con il planning radiologico: utilizzando un software specifico è possibile ottenere misurazioni computerizzate su apposite radiografie, che riproducono le misure reali che ritroveremo in sala operatoria. In maniera analoga, andremo a testare i vari modelli di protesi che abbiamo a disposizione, per capire quale si adatta meglio al tuo caso.
Basiamo queste scelte su dati supportati dalla letteratura scientifica relativi ai tassi di successo, e si applica lo stesso principio per i biomateriali utilizzati (titanio, ceramica, cromo-cobalto, polietilene).
Nell’ambito di questo planning, svolgeremo alcune valutazioni su parametri che riguardano la “geometria” dell’anca, come la lunghezza, ad esempio. Tutto questo serve per arrivare preparati in sala operatoria, non solo per prevedere la protesi da utilizzare, ma anche per far emergere criticità che altrimenti ci coglierebbero di sorpresa durante l’intervento.
Il posizionamento delle componenti della protesi in sala operatoria terrà conto delle tue caratteristiche anatomiche e funzionali e delle articolazioni vicine, del ginocchio e soprattutto della colonna vertebrale, che lavora insieme alla pelvi per partecipare ai movimenti dell’anca. L’intervento si svolge quasi sempre in anestesia spinale, con la durata dell’anestesia di qualche ora, in modo tale da ridurre o eliminare il dolore per il tempo necessario, e poter riprendere il movimento subito dopo l’intervento.
Il dolore viene controllato con farmaci all’inizio somministrati per via endovenosa e, nei giorni successivi, per bocca. Se vieni operato al mattino già nel pomeriggio potrai metterti in piedi per fare i primi passi con le stampelle, mentre la mattina successiva inizierai a camminare e a svolgere i primi esercizi con il fisioterapista.
Al termine del ricovero, il paziente potrà tornare a casa osservando alcuni piccoli accorgimenti, per le prime settimane, oppure, in casi selezionati, proseguirà il percorso presso una struttura riabilitativa per 1 o 2 settimane.
A casa camminerà con l’aiuto delle stampelle e potrà eseguire alcuni semplici esercizi appresi in reparto. In casi selezionati, si svolgerà la fisioterapia in regime ambulatoriale con il fisioterapista, in un numero variabile da 10 a 20 sedute.
Solitamente il beneficio è tanto più immediato quanto più il paziente stava male prima dell’intervento e, in linea generale, il tempo necessario per una ripresa completa è tra 1 e 3 mesi.
Al termine di questo periodo possiamo dire che in molti casi il paziente avrà un recupero tale da poter tornare agli stessi movimenti di un’articolazione sana e non avrà più dolore.
I controlli sono necessari, nella prima fase per valutare che il recupero sia completo e intervenire in maniera adeguata su eventuali problematiche che dovessero insorgere, ma sono importanti anche quando tutto va bene ed il paziente non ne sente la necessità, per valutare le radiografie ponendo attenzione ad aspetti che il paziente stesso non può notare dal punto di vista clinico.
Il servizio parte con una prima visita specialistica, che serve ad un inquadramento della problematica e mira ad ottenere una diagnosi della problematica che sta causando il disturbo che avverti.
In alcuni casi, non è possibile giungere subito a questa diagnosi ed a proporre la terapia più opportuna, ma è necessario eseguire accertamenti più o meno approfonditi. Una volta giunti ad una diagnosi della malattia, propongo al paziente la terapia che, sulla base delle evidenze scientifiche disponibili e del mio bagaglio di conoscenze, è la più adeguata per il suo caso.
Cerco di inserire il trattamento, conservativo o chirurgico, nell’ambito di una valutazione globale del paziente, intesa non solo come l’analisi dell’età anagrafica e delle malattie concomitanti, ma anche del contesto in cui si trovi e delle aspettative e motivazioni verso il percorso di cura.
1. Una terapia farmacologica di alcuni giorni o massimo un mese
2. Oppure trattamenti di medicina fisica e riabilitativa per cui nel percorso di cura potrebbe entrare in gioco la figura del fisioterapista
3. Trattamenti infiltrativi di cortisone, di acido ialuronico intrarticolare eseguite con l’ausilio dell’ecografia
4. Per casi selezionati, trattamenti di medicina rigenerativa che eseguo presso il centro REGAIN del mio Ospedale.