Sport e dolore all’anca: come continuare a muoversi senza peggiorare la situazione. Strategie per sportivi che non vogliono aggravare il problema.
Il dolore all’anca è uno dei problemi più comuni tra gli sportivi, soprattutto dopo i 40 anni o in presenza di artrosi. Per chi ama correre, andare in bici, allenarsi in palestra o semplicemente fare attività fisica all’aria aperta, convivere con questo fastidio può trasformarsi in una vera sfida. Ma fermarsi del tutto non è sempre la soluzione migliore: l’inattività prolungata, infatti, rischia di peggiorare rigidità, perdita di tono muscolare e mobilità.
Come continuare a muoversi senza aggravare la situazione?
E quando, invece, il dolore diventa un campanello d’allarme che porta necessariamente a valutare una protesi d’anca?
In questo articolo analizzeremo insieme strategie pratiche per gli sportivi, indicazioni utili ed evidenze moderne per tornare a vivere senza dolore.
Perché compare il dolore all’anca negli sportivi?
Le cause possono essere molteplici:
- Conflitto femoro-acetabolare: la testa del femore e il margine dell’acetabolo si toccano in alcune posizioni a causa di una conformazione alterata di uno o di entrambi, causando dolore.
- Artrosi dell’anca: usura progressiva della cartilagine che riduce lo spazio articolare e aumenta l’attrito.
- Lesioni da sovraccarico: microtraumi ripetuti, tipici di chi corre su superfici dure o fa sport ad alto impatto.
- Displasia o alterazioni anatomiche: che predispongono a un consumo precoce della cartilagine.
Il risultato è sempre lo stesso: dolore, rigidità e perdita di performance.
Sport e dolore all’anca: cosa fare (e cosa evitare)
Sospendere ogni attività non è sempre la scelta migliore, a meno che il medico non lo indichi in modo esplicito. In molti casi, una riduzione dei carichi, esercizi mirati e un programma controllato possono aiutare a mantenere il tono muscolare senza aggravare l’articolazione, con benefici sul dolore e sulla mobilità.
Attività consigliate
- Nuoto e acquagym: riducono il carico articolare grazie alla spinta dell’acqua.
- Ciclismo a resistenza moderata: da evitare salite impegnative, mantenendo una pedalata fluida.
- Camminata su terreni piani: mai in salita ripida o su fondi sconnessi.
Attività da limitare o evitare
- Corsa su asfalto o terreni duri, che aumentano i microtraumi.
- Sport da contatto (calcio, basket, pallavolo ecc) che espongono a colpi e torsioni.
- Esercizi con carichi elevati per le gambe come squat profondi o affondi pesanti.
La regola d’oro? ascoltare il dolore.
Se il dolore aumenta dopo l’attività o persiste nei giorni successivi, è il segnale che serve una valutazione specialistica.
Quando il dolore all’anca diventa un campanello d’allarme
Se il dolore è occasionale e legato ad un allenamento intenso, basta ridurre i carichi. Ma se diventa costante, peggiora di notte o limita le attività quotidiane, potrebbe essere segno di una artrosi avanzata o di altre condizioni che richiedono un trattamento più strutturato.
In questi casi, la terapia conservativa (farmaci, fisioterapia, infiltrazioni) può aiutare, ma quando non è più sufficiente, può essere necessario valutare la chirurgia dell’anca, in particolare l’impianto di una protesi all’anca, una strada che, come vedremo nelle prossime righe, non deve spaventarci.
Protesi d’anca: quando e perché considerarla
Oggi la chirurgia dell’anca ha fatto passi da gigante. Interventi che una volta erano destinati ad un target di pazienti esclusivamente anziani e richiedevano mesi di recupero, oggi sono poco invasivi e permettono un ritorno rapido alla vita attiva, anche a quella sportiva.
Il ricorso alla protesi d’anca è indicato quando:
- il dolore è costante, limita la mobilità o diventa invalidante rispetto alle normali attività;
- le terapie conservative non funzionano più o non risponde alle terapie integrate;
- si è in presenza di artrosi grave o necrosi della testa femorale.
Tecniche mini-invasive e recupero veloce
Grazie all’approccio mini-invasivo e alla gestione integrata del post-operatorio, è possibile ridurre al minimo il trauma chirurgico. Non è raro che i pazienti riescano a tornare a camminare il giorno stesso o il giorno dopo l’intervento, con una degenza media di soli 3-4 giorni. Il recupero completo e il ritorno alla vita autonomo, richiedono appena qualche settimana, con riabilitazione personalizzata e controllata.
Questo ovviamente non significa che il recupero sia “magico”: ogni percorso è guidato e monitorato attentamente da un team multidisciplinare, che lavora per evitare complicanze, migliorare la mobilità e ridurre il dolore.
Tornare allo sport dopo la protesi d’anca: è possibile?
Molti pazienti, dopo l’intervento, temono di dover rinunciare per sempre allo sport. In realtà, con la giusta riabilitazione e sotto controllo medico, è possibile riprendere diverse attività.
In particolare:
- Nuoto e bici sono generalmente consigliati e sicuri;
- Corsa leggera può essere praticata solo in alcuni casi, sempre dopo il via libera dello specialista;
- Sport da contatto o ad alto impatto, come calcio o basket, sono generalmente sconsigliati.
Il ritorno allo sport è un obiettivo realistico, ma deve avvenire con un programma personalizzato, per garantire sicurezza e durata dell’impianto.
Il dolore non deve fermarti
Il dolore all’anca non deve significare la fine dello sport o della vita attiva. Oggi disponiamo di strategie per continuare a muoversi senza peggiorare la situazione e, quando serve, la chirurgia dell’anca rappresenta una possibilità concreta e sicura, grazie alle tecniche mini-invasive e a percorsi di recupero rapidi.
Se hai bisogno di un consulto o stai valutando la protesi all’anca affidati ad un approccio basato su esperienza e tecnologia. Il Dott. D’Apolito mette a disposizione il suo metodo a Milano, Biella, Lanciano, Pescara e Policastro Bussentino, con strutture d’eccellenza.
Il Metodo del Dott. D’Apolito: eccellenza nella cura e nel trattamento del dolore all’anca
Il Metodo del Dott. D’Apolito oggi rappresenta un approccio moderno e sicuro. Specializzato in protesi d’anca a Milano, il Dott. D’Apolito opera in una struttura d’eccellenza come l’IRCCS Ospedale Galeazzi Sant’Ambrogio, uno dei poli ortopedici più avanzati d’Europa.
Questo significa accesso a:
- Tecniche mini-invasive per ridurre dolore e tempi di recupero;
- Strumentazioni all’avanguardia e team dedicato;
- Un percorso personalizzato, dall’inquadramento iniziale alla riabilitazione post-operatoria.
Per rendere il metodo accessibile anche a chi vive lontano da Milano, e in particolare in zone del centro/sud Italia, il Dott. D’Apolito visita anche in centri selezionati sul territorio nazionale:
- Biella – Cerba Healthcare Cletamedica
- Lanciano – CAMS Centro Atleti Medico Sportivo
- Pescara – Pescara Smart Care
- Policastro Bussentino – Centro Diagnostico Futura
Questo approccio permette ai pazienti di essere curati in un centro di riferimento, per garantire qualità del percorso terapeutico e chirurgico, allineato ai migliori standard clinici nazionali.
Il Metodo del Dott. D’Apolito è dunque accessibile in diverse regioni italiane, eliminando la necessità di spostamenti per l’inquadramento iniziale e la presa in carico.
Grazie a una rete di strutture selezionate e specializzate, il paziente può intraprendere il percorso verso la protesi d’anca iniziando con una valutazione vicino a casa, potendo contare su esperienza e competenza.
Riprendi il controllo delle tue passioni
Se soffri di dolore all’anca e stai cercando una soluzione definitiva, il Metodo del Dott. D’Apolito può essere il passo che aspettavi.
Grazie ad un approccio personalizzato, tecniche moderne e una cura attenta in ogni fase del percorso, è possibile tornare a camminare senza dolore, con fiducia e sicurezza.
Prenota una visita
Se avverti dolore all’anca, hai già una protesi o temi che qualcosa non stia funzionando, non aspettare. Parla con uno specialista: la tua qualità della vita può migliorare, e anche molto.
Per maggiori informazioni o per prenotare una visita specialistica presso una delle sedi (Milano, Biella, Lanciano, Pescara e Policastro Bussentino), visita il sito ufficiale del Dott. Rocco D’Apolito o contatta lo studio. Il primo passo verso la tua nuova libertà è più vicino di quanto pensi.
Prenota una visita per scoprire la soluzione più adatta a te: chiama o scrivi su WhatsApp al 379 12 89 340, oppure mandami una mail a info@roccodapolito.it
Dove visito?
- IRCCS Ospedale Galeazzi Sant’Ambrogio, Via Cristina Belgioioso, 173 • 20161 | Milano
- Cerba Healthcare Cletamedica, Via della Repubblica, 6 • 13900 | Biella
- CAMS Centro Atleti Medico Sportivo, Via Ferro di Cavallo, 108 • 66034 | Lanciano
- Pescara Smart Care, Via Tiburtina Valeria, 63 • 65128 | Pescara
- Centro Diagnostico Futura, Via Ferrovia, 1 • 84070| Policastro Bussentino
Dott. Rocco D’Apolito
Specialista in chirurgia protesica e trattamenti conservativi dell’anca.
Nr. Ordine dei Medici della Provincia di Salerno: 9967
Partita Iva: 05509690656
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