Protesi d’anca: quali sono i rischi di un secondo intervento?

In Italia, decine di migliaia di persone ogni anno si sottopongono all’intervento di protesi all’anca che, grazie alla moderna chirurgia dell’anca, risulta sempre più preciso, sicuro e personalizzato.

Tuttavia, in alcuni casi, può rendersi necessario un secondo intervento. Una prospettiva che genera paura e insicurezza nei pazienti: perché una protesi fallisce? Quali sono i rischi? È possibile evitare complicazioni? E, soprattutto, come affrontare un reintervento nel modo giusto?

In questo articolo analizziamo i motivi per cui può essere necessario un secondo intervento di protesi all’anca, i potenziali rischi, e quali sono oggi le migliori strategie per ridurli, affrontare la situazione con serenità e tornare a muoversi senza dolore.

Quando è necessario un secondo intervento sulla protesi d’anca?

In medicina, si parla di revisione di protesi d’anca quando si effettua un nuovo intervento per sostituire (in parte o totalmente) una protesi già impiantata in precedenza. Le motivazioni possono essere diverse:

  • Usura della protesi: dopo 15-20 anni, soprattutto con i materiali della precedente generazione, anche le migliori protesi possono usurarsi e perdere l’ancoraggio all’osso.
  • Infezioni periprotesiche: sebbene rare, le infezioni possono colpire l’area attorno alla protesi, rendendo necessario un nuovo intervento.
  • Lussazione o mobilizzazione della protesi: si verifica quando la protesi perde il corretto ancoraggio e si muove all’interno dell’osso.
  • Fratture periprotesiche: cadute o traumi possono danneggiare le ossa in cui è alloggiata la protesi.
  • Dolore persistente all’anca: quando, anche a distanza di tempo, il dolore non migliora e compromette la qualità di vita.

È del tutto comprensibile avere paura di un secondo intervento all’anca. Molti dei pazienti che incontro, dopo essersi già sottoposti a un’operazione invasiva, temono complicazioni, dolore o una lunga riabilitazione.

Tuttavia, rispetto al passato, la medicina ha fatto enormi passi avanti. Oggi i centri specializzati in chirurgia dell’anca offrono soluzioni mirate e personalizzate, riducendo sensibilmente i rischi associati al reintervento. Inoltre, la chirurgia mini-invasiva e le nuove protesi di ultima generazione permettono tempi di recupero più rapidi e risultati più duraturi per i primi impianti.

I rischi di un secondo intervento all’anca: cosa sapere 

Ogni intervento chirurgico comporta dei rischi, ma conoscerli aiuta a gestirli meglio. Nel caso della revisione di protesi all’anca, il rischio di complicanze è aumentato rispetto ad un primo impianto. I principali rischi includono:

  1. Infezioni – Anche se i protocolli di sterilizzazione sono elevatissimi, è possibile che insorgano infezioni. Per questo è fondamentale affidarsi a centri con alti standard di sicurezza.
  2. Lussazioni  La muscolatura ed i tessuti intorno alla protesi sono spesso danneggiati e di conseguenza non garantiscono una tensione ed una stabilità ottimale. Per ridurre questo rischio, oltre a posizionare ed orientare gli impianti in maniera ottimale, è possibile utilizzare delle componenti studiate per ridurre questo rischio.
  3. Problemi di ancoraggio – In alcuni casi, l’osso potrebbe non offrire un supporto ottimale alla nuova protesi. E’ fondamentale per il chirurgo conoscere i principi di fissazione e padroneggiare gli impianti più adatti al caso specifico per ridurre questo rischio.
  4. Dolore persistente – Talvolta, può succedere che dopo un intervento di revisione insorga un nuovo dolore o permanga parte del dolore precedente. E’ importante eseguire una diagnosi preoperatoria prima di optare per una revisione e settare delle aspettative realistiche per i pazienti.
  5. Recupero più lungo – Un reintervento richiede quasi sempre un percorso di riabilitazione più graduale, ma con il giusto supporto si può tornare a una buona qualità di vita.

    L’esperienza del Dr. D’Apolito nei reinterventi complessi di protesi d’anca

    Affrontare un secondo intervento di protesi d’anca richiede competenze specifiche, maturate sul campo con casi complessi e delicati. Sono specializzato nella chirurgia di revisione dell’anca, con una consolidata esperienza nella gestione di pazienti già operati, anche in situazioni critiche e per casi ad alta complessità.

    Negli anni, ho avuto l’opportunità di seguire decine di pazienti provenienti da tutta Italia, collaborando a sviluppare protocolli chirurgici personalizzati e lavorando con le tecnologie più avanzate. La mia priorità è sempre stata garantire al paziente un recupero funzionale ottimale, riducendo al minimo i disagi post-operatori e restituendo una qualità della vita soddisfacente, anche a chi pensava di non poter più camminare senza dolore.

    Come affrontare un reintervento: i consigli dell’esperto

    Se ti è stato consigliato un secondo intervento di protesi all’anca, ecco alcuni consigli per affrontarlo con maggiore serenità:

    1. Scegli il centro giusto

    Non tutti gli specialisti e gli ospedali sono specializzati in revisioni complesse. Rivolgiti a strutture che hanno esperienza specifica nella chirurgia dell’anca e tecnologie avanzate. Se hai bisogno di me per un consulto mi trovi a Milano, Biella, e in Abruzzo. In ospedale, lavoro con equipe di esperti con competenze specifiche proprio in questo campo, cioè la ri-operazione all’anca.

    2. Non rimandare per paura

    Attendere troppo a lungo può peggiorare la situazione: aumentano dolore, rigidità articolare e rischio di ulteriori danni. Intervenire per tempo consente risultati migliori.

    3. Segui attentamente la riabilitazione

    Il recupero dipende in gran parte dall’impegno del paziente. Un fisioterapista esperto in post-operatorio dell’anca saprà guidarti passo passo.

    4. Chiedi tutte le informazioni

    Non avere timore di porre domande al tuo chirurgo: conoscere i dettagli dell’intervento ti aiuterà a sentirti più sicuro

    Protesi d’anca: come prevenire il secondo intervento?

    La buona notizia è che in molti casi, una revisione si può evitare con alcune accortezze:

    • Controlli regolari: visita di controllo annuale per monitorare l’integrità della protesi.
    • Attività fisica adeguata: evitare sport ad alto impatto, ma mantenere una buona mobilità con esercizi a basso carico.
    • Peso sotto controllo: il sovrappeso affatica la protesi e ne accelera l’usura.
    • Attenzione ai segnali: dolore all’anca, rigidità, scricchiolii o difficoltà nei movimenti devono essere sempre riferiti al medico.

    Dove trovare assistenza per la protesi d’anca

    Che tu sia alla prima operazione o debba affrontare un secondo intervento di protesi all’anca, è essenziale affidarsi a professionisti esperti. Strutture specializzate in chirurgia dell’anca, offrono valutazioni complete, diagnosi precise e interventi su misura.

    Molti centri permettono una presa in carico multidisciplinare, con ortopedici, fisiatri, fisioterapisti e infermieri specializzati che accompagnano il paziente in ogni fase, dalla diagnosi alla completa riabilitazione.

    Sono specializzato in chirurgia protesica e trattamenti conservativi dell’anca, sono un punto di riferimento presso l’Unità Operativa di Chirurgia dell’Anca dell’IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio di Milano, ma ricevo anche a Biella e in Abruzzo. Grazie all’esperienza e alla possibilità di ricevere cure anche in sedi decentrate, oggi puoi accedere ad una valutazione altamente specializzata senza dover affrontare lunghi spostamenti per iniziare il tuo percorso di cura.

    Affrontare un secondo intervento di protesi all’anca può fare paura, ma oggi esistono soluzioni sicure, mirate e tecnologicamente avanzate per gestire al meglio ogni caso. Con una diagnosi tempestiva, un’equipe medica esperta e un piano riabilitativo personalizzato, è possibile tornare a camminare, muoversi e vivere senza dolore.

    Se avverti dolore all’anca, hai già una protesi o temi che qualcosa non stia funzionando, non aspettare. Parla con uno specialista: la tua qualità della vita può migliorare, e anche molto.

    Prenota una visita per scoprire la soluzione più adatta a te: chiama o scrivi su WhatsApp al 379 12 89 340, oppure mandami una mail a info@roccodapolito.it

    Dove visito?

    IRCCS Ospedale Galeazzi Sant’Ambrogio, Via Cristina Belgioioso, 173 • 20161 | Milano

    Cerba Healthcare Cletamedica, Via della Repubblica, 6 • 13900 | Biella

    CAMS Centro Atleti Medico Sportivo, Via Ferro di Cavallo, 108 • 66034 | Lanciano

    Pescara Smart Care, Via Tiburtina Valeria, 63 • 65128 | Pescara

    Dott. Rocco D’Apolito 

    Specialista in chirurgia protesica e trattamenti conservativi dell’anca.

    Nr. Ordine dei Medici della Provincia di Salerno: 9967

    Partita Iva: 05509690656

    0 commenti

    Lascia un Commento

    Vuoi partecipare alla discussione?
    Sentitevi liberi di contribuire!

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *